Tutto in un’impercettibile frazione di secondo.
Capita spesso di vivere pienezza e vuoto insieme
al di qua – al di là
dentro – fuori
prima – dopo
Sto vivendo questa linea sottile di passaggio o forse vivrò sempre
sul filo di una lama, in una condizione di vulnerabile sensibilità.
Non è importante conoscere da dove ha avuto origine la linea,
qual è stato l’evento che ha prodotto il suo lento dipanarsi,
né dove essa condurrà
La linea è un’entità che mi piace
è traccia di un punto in movimento
nasce da un movimento
può essere precisamente definita o elemento secondario
È voce di un divenire
Una linea si trova sempre – tra –
divide in due il bianco di un foglio
allo stesso tempo diviene segno di sutura e unione
Proprio perché – tra – non è prima né dopo
non è fuori né dentro
non è l’uno né l’altro
non è in quel luogo ma neanche nel suo confinante
È dentro e fuori allo stesso tempo
Nell’incontro – tra –
Più la linea è invisibile tanto più è possibile operare con-fusione tra i termini.
Con l’istantaneità di un movimento veloce la linea riesce
ad accostare tutto ciò che sembra inavvicinabile
Quando la linea ci percorre, attraversa il nostro centro
non è più possibile essere protetti,
siamo divisi dentro,
non ci riconosciamo più
e ci sentiamo stranieri a noi stessi.
Quando la linea è anima di un albero, traccia di una colonna o di un arcobaleno,
è elemento di connessione tra la terra e l’aria, l’orizzontale e il verticale, il mare e il cielo.

Eleonora Rinaldi – Firenze, 21 gennaio 1988

E.R. – Mattonella Campione 3 – 2006