Parce mihi Domine, nihil enim sunt dies mei.
Quid est homo, quia magnifices eum?
Aut quid apponis erga eum cor tuum?
Visitas eum diluculo et subito probas illum.
Usquequo non parcis mihi, nec dimittis me, ut glutiam salivam meom?
Peccavi, quid faciem tibi, o custos hominum?
Quare posuisti me contrarium tibi, et factus sum mihimetipsi gravis?
Cur non tollis peccatum meum, et quare non aufers iniquitatem meam?
Ecce, nunc in pulvere dormiam, et si mane me quaesieris, non subsistam.

Christobal de Morales – Officium defunctorum, inizio XVI° secolo

Perdonami Signore, la mia vita è niente.
Che cos’è l’uomo sul quale fai tanto conto?
e a lui rivolgi la tua attenzione?
Lo scruti ogni giorno e lo metti alla prova.
Fino a quando non toglierai lo sguardo da me e mi lascerai inghiottire la saliva?
Ho peccato, cosa ho fatto, o custode dell’uomo?
Perchè mi hai preso come tuo bersaglio e ti sono diventato di peso?
Perchè non cancelli il mio peccato e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere, mi cercherai, ma più non ci sarò.