Niente altro che un pezzo di stoffa…
Il furoshiki (風呂敷) è un tipico involucro quadrato di stoffa, tradizionalmente utilizzato in Giappone, per trasportare vestiti, bentō, regali e altri beni.
La parola furoshiki significa “telo da bagno”, furo “bagno” e shiki deriva dal verbo shiku “stendere”.
Le prime testimonianze del suo utilizzo e delle relative tecniche risalgono al periodo Nara, tra il 710 e il 794 d. C.
All’epoca delle origini di questa tecnica, recarsi ai bagni pubblici significava per i giapponesi rilassare la mente e il corpo, almeno per gli appartenenti alla nobiltà. I bagni erano collocati all’interno dei templi, a sottolinearne il carattere sacrale. Le persone vi si recavano vestite di bianco e utilizzavano il furoshiki per occupare il proprio posto durante la cerimonia della svestizione.

Più avanti nel periodo Edo (1603-1867), i bagni pubblici si diffusero anche per la gente comune. I frequentatori utilizzavano il telo per avvolgere i vestiti piuttosto che lasciarli sparsi a terra. La gente comune non seguiva le abitudini dei nobili e così il furoshiki, da “telo per il bagno” si trasformò in contenitore di cose.

Nei secoli successivi il furoshiki entrò nell’uso quotidiano dei giapponesi e dall’impiego puramente cerimoniale divenne oggetto di uso corrente, legato soprattutto al trasporto di oggetti e merci, sia da parte dei venditori ambulanti sia da parte dei privati.
Dopo la seconda guerra mondiale, il furoshiki fu progressivamente abbandonato, a favore delle comuni buste di plastica, con i danni ecologici dei quali troppo tardi siamo divenuti consapevoli.

Soltanto recentemente i gruppi ambientalisti hanno riportato all’attenzione come il furoshiki possa essere una soluzione eccellente per confezionare e trasportare ogni genere di oggetti. Quando non serve può essere facilmente ripiegato e occupare pochissimo spazio. Può essere riutilizzato pressoché all’infinito e risolve tantissimi problemi quotidiani. È un foulard pratico ed elegante, si indossa, si usa per creare un raffinato pacco o una borsa, poi si scioglie e si riavvolge…

Nel marzo del 2006, il Ministro dell’Ambiente Yuriko Koike, ha presentato un furoshiki ideato per incentivare la riduzione dei rifiuti, promuovendo l’importanza del rispetto dell’ambiente e del mantenimento delle tradizioni.

Valentina Sardu – Furoshiki Foulard creativi dal Giappone

Cento usi di un quadrato di stoffa – Volantino ufficiale distribuito dal Ministero per l’Ambiente giapponese nel 2006