Palazzo Trinci
Foligno
10 Febbraio – 2 Marzo 2024

 

Palazzo Trinci Foligno

Palazzo Trinci residenza della famiglia che governò sulla città tra il 1305 e il 1439, è il risultato di una ristrutturazione di edifici preesistenti realizzata tra il 1389 e il 1407 da Ugolino Trinci. Una delle più interessanti dimore tardogotiche dell’Italia centrale, contiene un prezioso ciclo di affreschi dei primi del Quattrocento, realizzato da Gentile da Fabriano in collaborazione di altri artisti, e ospita la Pinacoteca comunale, il Museo archeologico e il Museo multimediale dei tornei, delle giostre e dei giochi.

La critica d’arte Marta Onali scrive dell’opera:

“Gli ex voto, nelle loro più diverse manifestazioni, sono segni tangibili della relazione tra l’individuo e il sacro. Rappresentano una testimonianza fisica della fede profonda, di un dialogo intimo e personale con il divino e della devozione delle persone, spesso legate a momenti critici della vita. Attraverso gli ex voto, i fedeli esprimono gratitudine per l’intervento divino nella loro vita quotidiana. La Madonna di Foligno di Raffaello Sanzio, commissionato dal segretario pontificio Sigismondo de’ Conti in ringraziamento per la miracolosa salvezza dalla caduta di un meteorite vicino alla sua casa a Foligno, è un’opera emblematica che connette il mondo dell’arte rinascimentale con la tradizione degli ex voto, sebbene il suo legame sia più indiretto e simbolico rispetto agli ex voto tradizionali. Il suo contesto e il motivo della sua commissione la collegano a questa antica pratica devozionale. L’opera di Eleonora Rinaldi porta questa tradizione in un contesto contemporaneo, offrendo una lettura profonda e simbolica della pratica votiva. L’installazione rappresenta una meditazione sull’incarnazione e sulla redenzione, con il cuore del Salvatore al centro come simbolo dell’amore divino per l’umanità. La scelta dei materiali – il cuore sanguigno in terracotta smaltata, i rami e la corona di rovi galvanizzati in oro – e la loro disposizione ricreano un ex voto di nuova concezione, dove l’oggetto votivo diventa veicolo di meditazioni più ampie sulla sofferenza, il sacrificio e la salvezza. La corona di rovi, che evoca la corona di spine di Cristo, e la trasformazione alchemica dei materiali richiamano il tema della sofferenza redentrice e della elevazione spirituale. L’intento dell’artista di far viaggiare l’opera attraverso santuari mariani e dedicati al Sacro Cuore di Gesù sottolinea ulteriormente il legame con la pratica degli ex voto, che spesso accompagnano i fedeli nei loro pellegrinaggi e nelle loro ricerche di intercessione e protezione. Questa dimensione peregrina dell’opera non solo rafforza il suo carattere votivo, ma apre anche spazi di riflessione sulla devozione mariana e sul ruolo della Vergine come mediatrice tra l’umano e il divino. Così come la Madonna di Foligno di Raffaello rappresenta un ponte tra il passato e la pratica contemporanea degli ex voto, l’opera di Eleonora Rinaldi “nel Suo grembo il Cuore del mondo” esplora nuove vie per esprimere la relazione tra l’uomo, il sacro, e l’eterno”.

Madonna Di Foligno