Chiesa Museo di Santa Luciella ai Librai
Napoli
12 Aprile – 25 Maggio 2024

 

chiesa di santa maria luciella ai librai

Nel cuore di San Gregorio Armeno, la strada dei presepi e degli artigiani, vi è un posto misterioso e nascosto: la Chiesa di Santa Luciella ai Librai. Fu fondata da Bartolomeo Di Capua nel 1327 e divenne successivamente luogo di culto per la Corporazione dei Pipernieri, Fabbricatori e Tagliamonti che proprio a Santa Lucia affidavano la protezione della vista, messa a rischio dal proprio mestiere. Tra alterne vicende, la Chiesa subì grossi danni durante il terremoto del 1980 e da allora rimase chiusa al pubblico per oltre 30 anni in uno stato di degrado e generale abbandono. Grazie all’incredibile lavoro di recupero realizzato dall’Associazione culturale “Respiriamo arte”, la Chiesa di Santa Luciella è stata riaperta al pubblico nel 2019. Nell’ipogeo della chiesa, oltre alla presenza dei tanti ‘ex voto’ donati dai fedeli nel corso degli anni, è custodito il famoso ‘teschio con le orecchie’, da cui i napoletani, fino a metà del 1900, si recavano per rivolgergli le proprie preghiere, nella speranza che ascoltandole, le portasse direttamente nell’aldilà: un vero e proprio messaggero tra il mondo dei vivi e dei morti. Ancora oggi si possono notare un gran numero di bigliettini al suo cospetto e volendo i visitatori possono unirsi al culto lasciandogli a loro volta un “messaggio”.

ipogeo Santa luciella

Massimo Faella, Presidente dell’Associazione ““Respiriamo arte”, dice dell’opera:

“Guardando un’opera d’arte ognuno le attribuisce un significato diverso. In questo caso interpreto la corona di spine come la vita che ci mette a dura prova, ma il cuore si trova nel nido come casa nel senso di protezione. Il processo poi di passare dal materiale grezzo (con cui sono stati realizzati il nido e la corona ) alla bellezza dell’oro ci rimanda al percorso che ognuno di noi compie nell’ affrontare la vita attraverso lo sforzo e l’impegno quotidiano per la realizzazione dei propri progetti. In questa chiesa gli “ ex voto “ sono presenti in tante e differenti forme, sia presso l’altare di santa Lucia come nella cripta. Inoltre qui a Napoli gli “ex voto” convivono vicino ai teschi dei morti che venivano sepolti nella parte sottostante della chiesa e di cui si è persa l’identità. Ma non dobbiamo intendere queste ossa come simboli di morte ma anzi come una forma di aiuto e protezione che ci viene dall’aldilà; le persone che venivano a pregare per ricevere una grazia infatti chiedevano a queste “anime del purgatorio” di intercedere in cielo affinché le proprie richieste fossero esaudite ed è per questo che “adottavano” uno di questi teschi, prendendosene cura e rivolgendo loro tutte le preghiere. L’anima di questo morto, grazie alle insistenti preghiere del fedele, sicuramente in breve tempo sarebbe passata dal purgatorio al paradiso dove era più facile essere ascoltati ed esauditi nelle richieste vista la presenza in quel luogo di tutte le anime sante. Questa opera di Eleonora Rinaldi, che sta viaggiando per l’Italia e che siamo molto felici e onorati di accogliere e ospitare qui fino al 25 maggio, si ricollega concettualmente al significato degli “ex voto” ed è un simbolo della continuazione del cammino che abbiamo fatto e che vorremo continuare a fare.